Alla ricerca di nuovi equilibri

Il virus, fra le altre cose, ha anche del tutto scombinato gli equilibri, a volte iniqui - inequi secondo il Papa - delle società occidentali. Si reggevano su compromessi inaccettabili tra mondo nanziario ed economico globale, sfruttamento irrazionale delle risorse dell’ambiente e della stes- sa vita umana

Il virus, fra le altre cose, ha anche del tutto scombinato gli equilibri, a volte iniqui- inequi secondo il Papa – delle società occidentali. Si reggevano su compromes- si inaccettabili tra mondo nanziario ed economico globale, sfruttamento irrazionale delle risorse dell’ambiente e della stes- sa vita umana. Il contesto era comunque precario e ci si poteva aspetta- re, prima o poi, qualche disordine sociale o qualche ribellione dei poveri, la cui percentuale stava cre- scendo. Lo ipotizzava già Paolo VI nella Populorum progressio (§ 49): “I ric- chi… ostinandosi nella loro avarizia, non potranno che suscitare il giudizio di Dio e la collera dei poveri”. Il virus ha anticipato e, speriamo, evitato fatti violenti più di quanto non avvengano. Ci fa soprat- tutto sperimentare il limite umano e ci porta ad os- servare le cose da un altro punto di vista, a partire da ciò che è essenziale. Se le rispettive accuse dei vari movimenti populisti (chi di fake news colpisce di esse perisce…) di corruzioni vere o presunte dal Venezuela o dalla Russia cadono, se le relazioni dentro la nostra società si rasserenano, si può sperare in un rinnovamento dell’intera comunità, basato sulla riconciliazione. Le riforme non possono che partire da questo per andare verso un vero progresso. Non basterà una quantità maggiore di denaro circolante, per altro preso a prestito dai gli dell’attuale generazione adulta. La via da seguire è quella dello sviluppo sosteni- bile, frutto di un nuovo equilibrio cercato fra economia e vita del pianeta. L’ecologia integrale, però, richiede una crescita maggiore di valori umani. Questo signi ca che non si considerano le persone solo come appartenenti all’intera natura; le si considera nella completezza della dimensione personale, sociale, trascendente. In quest’ot- tica, si può comprendere come parti essenziali siano, oltre i diritti alla sussistenza e quelli sociali, la ricerca di senso, la capacità di pensiero e di ri essione sull’intero mondo naturale e la capacità di contemplazione delle sue bellezze. L’uomo è cercatore di senso prima di essere massimizzatore di utilità. Non si può costruire una società che non dia ai suoi “soci” l’aiuto necessario per raggiun- gere la propria pienezza umana. Per questo è necessaria l’attenzione alla sfera culturale, spirituale, contemplative e religiosa. In questo senso la cura della poesia, dell’arte gurativa, della bellezza in tutte le cose è ciò che di più li- bera l’umanità in noi. Da questo nasce il movimento verso gli altri e soprattutto verso l’Altro, ed è parte fondamentale dell’ecologia integrale.

(*) direttore “Il Momento” (Forlì)

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