Una nuova economia per rilanciare Pavia

La provincia di Pavia sta pagando un prezzo pesantissimo all’emergenza coronavirus. Una tragedia prima di tutto a livello umano. Sono quasi 1.200 i morti e oltre 5mila i pazienti sul nostro territorio. Dietro ad ogni numero, è sempre bene ricordarlo, ci sono persone che soffrono insieme ai loro cari.

La provincia di Pavia sta pagando un prezzo pesantissimo all’emergenza coronavirus. Una tragedia prima di tutto a livello umano. Sono quasi 1.200 i morti e oltre 5mila i pazienti sul nostro territorio. Dietro ad ogni numero, è sempre bene ricordarlo, ci sono persone che soffrono insieme ai loro cari. Il primo pensiero va a chi ci ha lasciato, senza neppure il conforto di un familiare che gli tenesse la mano nel momento dell’addio. Vittime che sino a pochi giorni fa non è stato neppure possibile salutare con un funerale. Ci vorrà tempo per elaborare il dolore di così tanti lutti. Oggi però dobbiamo anche guardare al futuro. Un avvenire che si annuncia difficile anche sotto il profilo economico e sociale. Dalle statistiche della Camera di Commercio emerge che nei primi tre mesi dell’anno il Pil provinciale ha accusato una flessione del 24 per cento. Il lungo periodo di stop di numerose attività, durante il lockdown, è costato alla nostra economia 752 milioni di euro. Un danno che rischiamo di pagare per molto tempo. Ma adesso che finalmente si è ripartiti, dobbiamo interrogarci sulle modalità che devono accompagnare la “Fase 2” e quella successiva. Riprendere lo stesso cammino di prima dell’arrivo del virus, potrebbe essere un grave errore. E’ giusto sostenere le aziende presenti, per garantire i posti di lavoro. Ma è opportuno pensare anche ad un progetto che rilanci il nostro territorio, dall’industria 4.0 ad un’economia circolare capace di valorizzare l’ambiente e le nostre migliori risorse: la sanità, la ricerca e l’innovazione.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

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