Arrigo Sacchi: “Se l’Italia non fa gioco di squadra, non crescerà mai”

Ieri sera a Cesenatico, l'ex ct a ruota libera su sport e Paese, valori e giovani, bellezza e merito. "Per me il calcio - ha detto - è musica: tempi, ritmi, sincronismi, spazio, movimento"

“C’è un giorno nell’infanzia di ognuno di noi che segna per sempre la nostra storia e il nostro destino. Alcuni lo ricordano, altri lo hanno dimenticato. Quel giorno, io l’ho scolpito nella memoria”. Inizia con queste parole l’autobiografia di Arrigo Sacchi pubblicata per Mondadori e intitolata “Calcio totale”. In verità la vita di questo grande protagonista del calcio, gloria del passato e grande esempio per il presente, è stata condizionata fortemente da questo sport che in lui ha assunto una dimensione totalizzante sin da quando a Fusignano ricevette dal padre un “pallone nuovo, che profumava di cuoio”. Ospite di una serata-evento organizzata dai cinque club Rotary di Cesena, Cervia-Cesenatico, Valle del Rubicone, Valle del Savio e Forlì Tre Valli al Grand Hotel Cesenatico, mister Sacchi, “il profeta di Fusignano”, si è raccontato spiegando cosa ha significato per lui fare l’allenatore.

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