Macerie morali e i segni della disumanizzazione

La tragedia di Manuel Careddu e dei suoi carnefici deve segnare una svolta

Lo stupefacente è solo stupidità, di fronte alla disumanizzazione della vita”. È questa la frase che rappresenta nel modo più efficace la tragedia che ha travolto Manuel Careddu e altri sei ragazzi, due dei quali più piccoli, gli altri quattro poco più grandi di lui. La frase è stata pronunciata dal vescovo di Alghero, Mauro Maria Morfino, nell’omelia tenuta al funerale del diciottenne di Macomer, assassinato in modo brutale per poche centinaia di euro, la sera stessa della sua scomparsa, l’11 settembre, e il cui corpo è stato ritrovato sotto trenta centimetri di terra nei pressi del lago Omodeo quasi 50 giorni più tardi. I sei ragazzi sono accusati di aver ucciso Manuel e di averne poi sepolto il cadavere.

L’accorato appello di mons. Morfino a combattere la “disumanizzazione della vita” è stato rivolto innanzi tutto alle famiglie perché imparino a prestare maggiore attenzione ai più giovani, per capirne il disagio e cercare di aiutarli. In migliaia hanno ascoltato le sue parole; così come in migliaia avevano partecipato nei giorni precedenti a due fiaccolate organizzate a Macomer e ad Abbasanta; così come centinaia di ragazzi e genitori si erano radunati nell’auditorium del liceo di Ghilarza intorno a don Ettore Cannavera.

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