Alberto Pierobon: l’assessore trevigiano che cerca di far decollare la differenziata in Sicilia

Far aumentare la differenziata nella regione meno virtuosa d’Italia. E “creare comunità con i rifiuti”. Avendo per alleate le parrocchie. Queste le sfide di Alberto Pierobon, da marzo assessore regionale nell’isola. Ecco perché ha accettato di tentare questa “impresa”. E come sta andando...

“Cosa ci fa un eschimese all’equatore?”. “No guardi, non facciamo battute di questo tipo, non mettiamola sull’etnico…”, ci risponde dell’altro capo del telefono Alberto Pierobon. Eppure, la sfida che si è assunto da poco più di sei mesi questo trevigiano (nativo di Cittadella e residente nella Marca da molti anni), già direttore del Consorzio Treviso 3 e uno dei più grandi esperti di gestione di rifiuti in Italia, è di quelle da far tremare le vene ai polsi: essere l’assessore regionale ai Rifiuti e ai Servizi di pubblica utilità della Regione Sicilia. Quando è arrivato, la percentuale di differenziata era poco sopra il 20%, la più bassa d’Italia. Oggetto di pesanti sanzioni da parte dell’Unione europea. E tutti conoscono gli interessi, anche legati alla criminalità, che ruotano attorno all’immondizia. “Guardi che questo – ci sussurra prima dell’intervista uno dei collaboratori più stretti di Pierobon – è l’assessorato più difficile d’Italia, prima di lui ci sono stati due prefetti e due magistrati, che se ne sono andati senza che le cose siano cambiate granché”.

Superato il “muro” del 30 per cento

Pierobon in passato è stato sub-commissario in Campania, uscendone pulito in un mare di arresti, dopo oltre un anno passato a Roma nell’ambito di una apposita struttura diretta dal generale Roberto Jucci. Abbiamo fatto con lui una lunga chiacchierata, per tracciare un primo bilancio di questa “avventura”. “In pochi mesi – ci dice – siamo riusciti a superare il 30% di differenziata, partendo da una percentuale del 22-24%, anzi abbiamo pure dovuto mettere a punto i sistemi di misurazione, perché non funzionavano. E non abbiamo ancora messo mano alle grandi città…”.
Bilancio positivo, al momento, pur dentro una sfida grande: “Sì, questo è indubbiamente vero… Quando all’inizio mi hanno proposto questo incarico, attraverso il senatore Antonio De Poli dell’Udc, mio amico d’infanzia, volevo dire di no… Il mio predecessore era rimasto un solo mese. Poi mi hanno convinto, anche perché lavoro in una squadra che sta operando per il cambiamento. Le deleghe dell’assessorato sono tante, oltre alla gestione dei rifiuti. C’è l’Energia, ad esempio… In questo campo la Sicilia potrebbe essere una delle più avanzate al mondo e abbiamo riattivato gli investimenti, Terna ha appena investito un miliardo e 300 milioni. Poi seguo le piattaforme petrolifere, le miniere, per esempio quelle di sale e di zolfo, le cave, la depurazione, le bonifiche…”.

Leggi la notizia completa