Ucraina. Appello dei vescovi europei: “Nel nome di Dio, fermatevi adesso!”

“Facciamo appello ai leader europei riuniti oggi per una riunione speciale del Consiglio europeo perché mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell'escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento”. È l’appello del card. Jean-Claude Hollerich ai leader dell’Unione europea. Si unisce mons. Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee)

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il nostro Dio è un Dio della pace, non è il Dio della guerra. Faccio un appello all’incontro speciale del Consiglio europeo di oggi affinché si prendano le misure opportune per promuovere una de-escaltation e si faccia tutto il possibile per raggiungere di nuovo raggiungere la pace”. Lo ha detto il card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), intervenendo questa mattina a Firenze alla conferenza stampa dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo. Mentre sono in corso le riunioni, è arrivata la notizia degli attacchi russi sull’Ucraina. In una dichiarazione scritta diffusa da Bruxelles dalla Comece, il cardinale dice: “Sono profondamente preoccupato per gli ultimi rapporti sull’escalation delle azioni militari della Federazione Russa in Ucraina, che aprono lo scenario allarmante di un conflitto armato che causa orribili sofferenze umane, morte e distruzione. Oggi, la pace in tutto il continente europeo e oltre si trova ad affrontare una seria minaccia”. A nome dei cescovi della Comece, il cardinale esprime vicinanza e solidarietà al popolo e alle istituzioni dell’Ucraina e fa appello “alle autorità russe affinché si astengano da ulteriori azioni ostili che infliggerebbero ancora più sofferenza e violerebbero i principi del diritto internazionale”.

“La guerra è un grave affronto alla dignità umana e non ha posto nel nostro continente”, dice il card. Hollerich. “Pertanto, chiediamo urgentemente alla comunità internazionale, compresa l’Unione europea, di non cessare di cercare una soluzione pacifica a questa crisi attraverso il dialogo diplomatico”. Un Consiglio straordinario dell’Ue è stato convocato, a Bruxelles oggi alle 20, per fare il punto sulla crisi ucraina. “Facciamo appello ai leader europei riuniti oggi per una riunione speciale del Consiglio europeo – dice Hollerich – perché mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell’escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento”. L’appello si rivolge poi alle società e ai governi europei affinché “accolgano i rifugiati che fuggono dalla loro patria in Ucraina a causa di guerre e violenze e cercano protezione internazionale. E’ nostra vocazione, nostra responsabilità e nostro dovere accoglierli e proteggerli come fratelli e sorelle”.

“Nel nome di Dio, fermatevi”. Da Firenze, anche mons. Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), rivolge un accorato appello per la pace in Ucraina. “Le Chiese che sono in Europa condannano con forza quanto è accaduto questa notte in Ucraina: bisogna agire insieme e con determinazione per porre fine immediatamente all’aggressione russa e fare tutto il possibile per proteggere donne, uomini e bambini innocenti: nel nome di Dio fermatevi adesso! La Comunità internazionale, e in modo particolare l’Unione europea, non lasci intentata nessuna via per fermare questo conflitto, perché le armi cedano il passo al dialogo e ai negoziati, perché venga difeso il diritto internazionale, l’indipendenza e la sovranità territoriale dell’Ucraina. Perché si ponga fine a una guerra che dall’Ucraina si estenderebbe inevitabilmente agli Stati vicini e diventerà una minaccia per tutta l’Europa. I vescovi europei e le comunità cristiane pregano per le vittime di questo conflitto e per i loro familiari, sono vicini a quanti soffrono per questi atti di violenza. Si uniscono all’invito di Papa Francesco che chiede preghiera e digiuno per la pace: “La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

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