Domenica 15 settembre

I testi biblici della Messa di oggi presentano un tema fondamentale della rivelazione cristiana.

Il brano dell’Esodo ci riporta al cammino del popolo ebreo dall’Egitto alla terra promessa: mentre Mosè è sul monte per ricevere le tavole della Legge, il popolo pecca, adorando il vitello d’oro. Dio dichiara l’intenzione di punirlo distruggendolo, per crearsi un nuovo popolo. Mosè però supplica il Signore chiedendogli misericordia. Dio ascolta la sua preghiera, rinunciando al male che aveva minacciato.

Il Vangelo di Luca presenta le parabole della misericordia: la pecora perduta, la moneta smarrita e il figlio prodigo. Parabole dal messaggio identico: Dio non si rassegna mai alla perdita dei suoi figli, come il pastore che perde una pecora, come la donna che smarrisce una moneta, come il padre che aspetta in ansia il ritorno del figlio che si è allontanato da casa.

Nella lettera a Timoteo, Paolo, che non dimentica di essere stato un “bestemmiatore, persecutore e violento”, ricorda che Dio ha usato verso di lui misericordia, anzi, lo ha addirittura “giudicato degno di fiducia”, chiamandolo al suo servizio. E dichiara solennemente che “Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori”.

Siamo al cuore del messaggio evangelico: Dio non si rassegna mai alla perdita dei suoi figli; va a cercare chi si è smarrito sulle strade del peccato; e quando lo ritrova, fa festa: c’è gioia in cielo.

L’insegnamento della parola di Dio è chiarissimo: Dio è misericordia.

Questo è il suo nome, la sua identità, la sua missione, il suo… mestiere. Un tempo si sentiva a volte affermare che Dio “manda” all’inferno i peccatori. No! Dio non “manda” all’inferno nessuno. Di fronte a qualsiasi peccatore, l’unico intento di Dio è quello di richiamarlo, di illuminarlo, di aiutarlo perché torni a lui. Fino all’ultimo momento della vita di ogni uomo e di ogni donna, Dio pensa solo al perdono. All’inferno ci va chi testardamente vuole andarci, rifiutando gli appelli del Padre.

Nessuno può disperare dell’amore salvifico di Dio, nella consapevolezza, che, pur di fronte a tutti i tradimenti dell’uomo, Dio sta sempre accanto a lui a chiamarlo. Di fronte alla morte, ogni uomo, ogni cristiano, deve sapere che accanto a lui c’è sempre la mano misericordiosa di Dio che si tende, pronta ad afferrarlo per portarlo nella sua eternità.