Istruzione: WeWorld, “estendere obbligo scolastico a fascia 3-18 anni, rimodulare il calendario, potenziare le attività extra”

WeWorld, attiva da anni per promuovere un’educazione inclusiva e per prevenire e contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, ha elaborato tre proposte per rendere la scuola stessa un luogo inclusivo, che tenga conto dei bisogni di tutti e non lasci indietro nessuno, proposte rese note oggi in occasione della diffusione del report “Facciamo scuola – L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19”. Innanzitutto, “estendere l’obbligo di istruzione dalla fascia 6-16 anni alla fascia 3-18 anni”. La proposta permette di “garantire i benefici dell’educazione della prima infanzia a tutti i bambini, con conseguenze positive in termini di apprendimento nel lungo periodo. Nella fascia 16-18 anni, la misura favorirebbe in particolare la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica, consentendo di ridurre il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano)”. In secondo luogo, occorre “rimodulare il calendario scolastico, con la riduzione da tre mesi di vacanze estive a due (in luglio e agosto), e l’inserimento di pause distribuite in maniera più uniforme durante l’anno scolastico per mantenere, dunque, il numero totale di 200 giorni di lezione”. Questo “garantirebbe maggiore continuità didattica e relazionale, prevenendo la perdita di competenze e l’abbandono scolastico e favorendo anche una maggiore conciliazione tra cura famigliare e lavoro per i genitori. Un aspetto fondamentale per favorire l’emancipazione e l’occupazione femminile, su cui resta ancora molto da fare nel nostro Paese”. Infine, è opportuno “introdurre la figura di un dirigente del ‘tempo extra-scuola’, incaricata del potenziamento delle attività extracurricolari, in collaborazione con il Terzo Settore”. La proposta di inserire una figura specifica nasce “dalla necessità di attribuire maggiore rilevanza e spazio di operatività all’extra-scuola, in collaborazione con la scuola stessa”. Obiettivo di questa misura è “colmare la carenza di esperienze attive e relazionali, aggravata dalla pandemia, e porre al centro il superiore interesse di bambini e ragazzi”.
WeWorld evidenzia: “Tre proposte attuabili e concrete, che avrebbero conseguenze positive nel breve e lungo termine su un’intera generazione di bambini e ragazzi, e sulla società intera”. Come sottolinea il report di WeWorld, infatti, “un’educazione di qualità e l’accrescimento delle proprie competenze influisce sul benessere di tutta la società, aumentandone il capitale umano, sociale ed economico”.

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