Il Calvario di Gaza è pieno di croci. Il Luogo del Cranio è tornato ad essere luogo di morte. Ma al tempo stesso, sappiamo che vicino al Calvario c’è la Tomba Vuota. La morte non ha l’ultima parola
“Nelle ultime settimane ci sono stati dei massacri, dei villaggi incendiati e c’è molta paura tra la popolazione”. A parlare al Sir dalla Repubblica Centrafricana è padre Aurelio Gazzera, missionario da oltre trent’anni, nominato a febbraio vescovo coadiutore di Bangassou. Ora è a Baoro ma si recherà a Bangassou dopo Pasqua. Racconta come la popolazione sta vivendo il Venerdì Santo e le celebrazioni pasquali, ma anche come si sente dopo aver saputo della nomina episcopale.
Dopo una breve omelia, pronunciata a braccio, il Papa ha lavato i piedi a 12 detenute della Casa circondariale femminile di Rebibbia, dove si è recato in forma privata per la Messa in Coena Domini.
Pasqua anticipata per noi preti, che dalla gioia di avere imparato a dare la vita per riceverla rinnovata possiamo insegnarlo testimoniandolo ai fratelli e alle sorelle che di lì a poche ore incontreremo, quando laveremo loro i piedi e spezzeremo per loro quel Pane, segno di Colui che fu il primo a dare l’esempio che solo quando si accetta di perdersi, di consegnarsi, di farsi mangiare, allora si fiorisce in una Vita imperitura.
“Il ‘Safety of Rwanda Bill’, la legislazione che sarà approvata dopo Pasqua dal parlamento di Westminster, che prevede la deportazione di migliaia di richiedenti asilo verso il Paese africano, in cambio di centinaia di milioni di euro, è disumana e, insieme, assurda e ha le sue radici nella Brexit”. Il professor Stefan Enchelmaier, cattolico, docente di diritto romano e comparato all’università di Oxford, fa il punto, per il Sir, sulla politica migratoria del governo del premier britannico Rishi Sunak.
Sarà il Papa, per la prima volta dall’inizio del pontificato, l’autore dei testi delle meditazioni della Via Crucis di venerdì 29 marzo al Colosseo. Il tema delle meditazioni è: “In preghiera con Gesù sulla via della Croce”. Si tratterà, a quanto si apprende, di una Via Crucis “molto meditativa: un atto di preghiera, un momento spirituale con Gesù al centro”.
Casa “Arca” di Seredne. 36 bambini di Mariupol sono stati accolti lì, dopo una fuga rocambolesca nel 2022 dalla città presa a ferro e fuoco dai russi. Oggi ne sono rimasti 21. Dietro ci sono storie di morte e dolore. Ma la cosa più difficile per gli operatori è dire loro della morte di uno dei due genitori.
L’amore è sempre un dono e il sacrificio segna l’apertura ad accoglierlo con tutto ciò che questo comporta. L’efficacia di questo processo si misura in tutte le situazioni che noi consideriamo di periferia o marginali. Sono quell’interrogativo che può sostenere la nostra comprensione, perché non c’è luogo in cui l’amore non si possa incarnare. Anche dentro le mura di un carcere.
Adrenalina, resilienza e caparbietà. Tre aggettivi che legano tre titoli in uscita tra cinema e piattaforme. Anzitutto “Race for Glory. Audi vs Lancia” diretto da Stefano Mordini e con Riccardo Scamarcio: il racconto dell’epica impresa del 1983 nel mondo del rally che ha portato la Lancia sul podio. Negli stessi giorni arriva nei cinema “La terra promessa” di Nikolaj Arcel in Concorso a Venezia80; protagonista un imponente Mads Mikkelsen, nel ruolo di un comandante dell’esercito che scommette sulla coltivazione delle aspre terre del Nord sul finire del XVIII secolo. Infine, su Sky dal 22 marzo la seconda stagione di “Call my agent – Italia”, serie cult targata Palomar: torna il caotico ed esilarante mondo della CMA, agenzia che gestisce talenti di cinema e tv a Roma.
A distanza di un anno dall’ingresso in diocesi di mons. Salvatore Rumeo, la fase diocesana del processo di Beatificazione del servo di Dio Nino Baglieri, volge al termine; uno dei primi desideri del Presule netino, non appena diventato vescovo di Noto.
Il 28 febbraio scorso, alla presenza di oltre 80 persone, si è svolta la presentazione del volume Elogio della porosità – Per una teologia contestuale. Studiosi e ospiti convenuti per riflettere sull’opera edita per l’emeritato del prof. Giuseppe Lorizio.
Nelle ultime settimane abbiamo saputo di nuove minacce contro alcuni sacerdoti, da parte di ambienti mafiosi. E c’è chi, anche con intenti lodevoli, ha parlato di “preti antimafia”, “preti di frontiera”. Queste definizioni però non aiutano, lo dico come qualcuno che se le è viste attribuire a sua volta. Non sono d’aiuto perché fanno passare l’idea che l’opposizione al crimine organizzato sia un’opzione facoltativa, e non una necessità ovvia per chi predica il Vangelo.
Sono atterrati oggi all’aeroporto di Fiumicino 97 rifugiati evacuati dai campi di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di torture e gravi maltrattamenti. Tra di loro 20 minori e alcune persone particolarmente fragili dal punto di vista sanitario. Nell’arco di tre anni entreranno con i corridoi umanitari dalla Libia 1500 persone.
La proposta della modifica della 185/90 sta provocando una forte attenzione, con un movimento che in fase di discussione parlamentare ha formulato delle proposte di modifica costruttive e di buon senso: nessuna di queste proposte è stata accettata, a certificazione di quanto limitata sia la volontà di dialogo quando si parla di trasparenza e rispetto dei diritti umani. Diverse organizzazioni cattoliche hanno preso una posizione assai ferma su questo argomento, appellandosi alla coscienza dei parlamentari contro il falso realismo della guerra.
Associazioni e Movimenti cattolici italiani uniti per impedire la modifica della Legge 185/90. A seguito dell’approvazione del Senato avvenuta a fine febbraio, sarà a breve in discussione alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge di iniziativa governativa che modifica, “peggiorandola in maniera rilevante”, la normativa italiana sull’esportazione di armi. Vignarca (Rete Pace e Disarmo): “Non è vero che armarci di più garantisce più sicurezza e più pace. Questo paradigma viene utilizzato in maniera strumentale per favorire l’export di armi”.
Le condizioni umanitarie rimangono disastrose in Ucraina: circa il 40% della popolazione ha bisogno di supporto umanitario e di protezione ma i finanziamenti coprono 13% dei bisogni. Attualmente sono quasi 6,5 milioni i rifugiati ucraini fuori dal loro Paese, mentre circa 3,7 milioni di persone sono ancora sfollate all’interno dell’Ucraina.
IN ITALIA 185.000 richieste di Protezione temporanea dall’inizio del conflitto
Gli interventi hanno riguardato tre ambiti, coinvolgendo i diversi servizi diocesani e le parrocchie: 1.585 sono accompagnati attraverso i centri di ascolto diocesani; 188 con il programma di accoglienza diffusa nelle comunità parrocchiali, istituti religiosi e famiglie, realizzata in collaborazione con la Prefettura di Roma e la Protezione Civile; 227 attraverso l’assistenza sanitaria presso il Poliambulatorio di Via Marsala.
“Esortiamo la comunità internazionale, i leader religiosi e politici dei vari Paesi di continuare nel loro impegno per proteggere l’Ucraina dall’aggressione russa, per assistere coloro che stanno soffrendo per le conseguenze di questa guerra. Questo include il ritorno in Ucraina dei bambini, dei civili e dei prigionieri di guerra ucraini deportati illegalmente dalla Russia”. È quanto chiede il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, in un appello diffuso oggi.
“Come frati della Custodia di Terra Santa è nostro compito, secondo il mandato della Santa Sede, prenderci cura dei luoghi santi, dimorarvi e farne luoghi di preghiera, essere accoglienti verso i fedeli locali e verso i pellegrini, e anche mettere in campo opere educative come le scuole, opere sociali come case per anziani e per le giovani famiglie, ambulatori e dispensari, opere di promozione umana attraverso la creazione di posti di lavoro. La Colletta del Venerdì Santo serve a coprire una parte di questi costi, grazie alla generosità dei fedeli di tutto il mondo, grazie alla vostra generosità”. Così il custode in un video messaggio.
Nell’agosto 2021 oltre 1.300 minorenni in fuga dall’Afghanistan soli o con le loro famiglie arrivano in Italia attraverso l’operazione Aquila Omnia e i corridoi umanitari. Poche settimane dopo Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa, lancia l’iniziativa “Con i bambini afghani” per avviare in tempi rapidi azioni di accompagnamento educativo, dentro e fuori la scuola, e di inclusione di bambini e famiglie.
“Sappiate che qui avrete sempre e solo degli amici”. Lo ha detto ieri a Roma il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, incontrando, assieme al segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, undici bambini ucraini, tra i sette e i dodici anni. I bambini provengono dall’orfanotrofio di Kharkiv, al confine con la Russia. Sono ospiti della struttura da quando hanno perso, a causa della guerra, entrambi i genitori.
Dal 28 febbraio in sala “Dune. Parte Due” di Denis Villeneuve. Il regista canadese torna a raccontare il cammino di formazione del giovane Paul Atreides, considerato da molti il profeta della liberazione dal giogo della schiavitù dell’impero. Ancora, al cinema dal 29 febbraio con Lucky Red troviamo “La Sala Professori” di Ilker Çatak, candidato all’Oscar come miglior film internazionale.
Dai pressi di Rafah arriva la testimonianza di Karim, un infermiere che lavora in una delle strutture sanitarie della zona dove, dopo l’ordine di evacuazione dell’esercito di Israele, sono affluiti circa 1,3 milioni di sfollati dal centro e dal nord della Striscia. “Siamo continuamente sotto pressione, non sappiamo quale sarà il nostro futuro. La sensazione è quella che si può morire da un momento all’altro senza che ce ne rendiamo conto”.
“Non c’è nessun cambiamento dal punto di vista economico. Non c’è nessun afflusso di risorse. Si registra quello che noi avevamo previsto, cioè una sorta di paralisi dell’azienda che, in teoria, dovrebbe essere risanata attraverso il commissario per essere poi affidata a privati, quindi un periodo transitorio. Però risanata non si capisce con che cosa, perché ha un debito di 3 miliardi e 100 milioni”, il punto di vista di Alessandro Marescotti, tarantino e presidente dell’associazione di volontariato PeaceLink.
“La vicenda è abbastanza ingarbugliata. È veramente difficile tenere in piedi una realtà che al momento ha una produzione molto bassa e parecchi debiti acclarati. Ci sono ancora molte incertezze”. A dirlo al Sir è don Antonio Panico, professore, vicario episcopale della diocesi di Taranto per la Pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del creato, commentando il decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy che ammette l’ex Ilva alla procedura di amministrazione straordinaria.
Prendendo le mosse da una storia vera, quella dell’ex agente federale Tim Ballard, “Sound of Freedom” mette a tema gli abusi sui minori e la tratta dei bambini, i traffici tra America Latina e Nord America. Un’opera che si muove sul terreno del thriller poliziesco sconfinando nel cinema di denuncia e impegno civile.