Grandi esempi

Proprio mentre si riaprono le chiese alla celebrazione delle messe con il popolo - preludio a tante altre aperture -, la nostra diocesi vive una stagione speciale con la proclamazione della venerabilità di Padre Emilio Venturini, fondatore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata e con l’annuncio della beatificazione di Padre Olinto Marella, nativo di Pellestrina, fondatore della “Città dei ragazzi”.

Proprio mentre si riaprono le chiese alla celebrazione delle messe con il popolo – preludio a tante altre aperture -, la nostra diocesi vive una stagione speciale con la proclamazione della venerabilità di Padre Emilio Venturini, fondatore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata e con l’annuncio della beatificazione di Padre Olinto Marella, nativo di Pellestrina, fondatore della “Città dei ragazzi”. Un periodo difficile quello appena trascorso, anche per le nostre liturgie costrette allo streaming, che, anche se non del tutto superato in quanto rimangono varie restrizioni, si apre però più concretamente alla condivisione spazio-temporale dell’ascolto della Parola e della Comunione eucaristica. Si potrebbe dire che si apre appunto sotto buoni auspici anche per una crescita della fede e della carità nel nostro territorio sulle orme di grandi modelli come sono stati appunto Padre Marella – più avanti nel cammino di riconoscimento della santità – e Padre Emilio che ora, per così dire, raggiunge Padre Raimondo Calcagno nel titolo di “Venerabile”, essendone state riconosciute le virtù eroiche. Tutti e tre sono stati citati, come figure particolarmente eminenti della Chiesa clodiense, dalla superiora generale delle Serve di Maria Addolorata, sr. Antonella Zanini, nelle parole introduttive alla solenne e coinvolgente celebrazione che si è svolta in cattedrale martedì 26 maggio presieduta dal nostro vescovo Adriano. Si è scelto il giorno della festa di S. Filippo Neri poiché Padre Emilio, come Padre Raimondo, si è formato alla scuola di S. Filippo nella Congregazione dell’Oratorio di Chioggia, dopo aver frequentato il Seminario diocesano e venendo infine accolto nel clero diocesano, verso la conclusione di una vita tutta improntata allo spirito lieto e caritatevole di S. Filippo Neri (fu anche direttore della testata “La Fede”, antesignana di questo foglio). La gioia ed esultanza dei presenti in cattedrale – durante il rito seguito in streaming anche dalle comunità delle Serve di Maria in Messico e in Burundi – erano palpabili, come pure il desiderio di seguire l’esempio di un così grande testimone. La Passione di Cristo, l’amore all’Eucaristia e al Sacro Cuore, la devozione alla Madonna Addolorata sono i fondamenti della sua testimonianza che si è manifestata nell’obbedienza, nell’umiltà e soprattutto nella carità verso gli ultimi e i bisognosi. Simile la testimonianza di Padre Raimondo, dedito ai piccoli e agli ultimi, e parimenti esemplare quella di Padre Olinto, venerato a Bologna – dopo che anche nella sua isola e nella nostra diocesi aveva profuso la sua dedizione ai bisognosi – come apostolo autentico ed efficace di carità. Illuminati d a questi tre fari di santità vogliamo rinnovare anche la testimonianza della nostra Chiesa locale, in tempi diversi ma non meno difficili e impegnativi, come si presentano le circostanze attuali. Nonostante la incipiente dispersione estiva, è sempre possibile, e diventa anzi doveroso, per le nostre comunità rinsaldare i vincoli di comunione ed esprimere gesti concreti di solidarietà e di amore – come hanno ribadito i vescovi del Nordest – verso chi ha bisogno.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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