Ambiente: Azione contro la fame, “no ad agribusiness, mettere in agenda l’agroecologia”

A pochi giorni del prevertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari (UN Food Systems Pre-Summit), che si terrà a Roma dal 26 al 28 luglio, Azione contro la fame esprime la sua preoccupazione sulla direzione intrapresa dalla comunità internazionale. “Mentre la Fao e molte ricerche hanno dimostrato il ruolo essenziale dell’agroecologia per rispondere alle sfide sociali, alimentari e ambientali contemporanee, gli organizzatori del summit stanno virando su una forma di ‘agricoltura high-tech’ incentrata su soluzioni che essi stessi dipingono come rivoluzionarie ma che, in realtà, sono fintamente ‘verdi’, incapaci di contrastare il fenomeno dilagante della fame nel mondo”, ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale dell’organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo.
Da parte sua un monito chiaro: “Abbiamo la sensazione – prosegue Garroni – che l’influenza dei grandi gruppi agroalimentari e tecnologici abbia dato l’illusione dell’efficacia di alcune loro proposte: Ogm, digitalizzazione dell’agricoltura, carne in vitro, droni spray, agricoltura di precisione e climate-smart. Riteniamo che tali soluzioni, che peraltro hanno già dimostrato la loro inefficacia, vadano, senza mezzi termini, a scapito del diritto al cibo e dell’autosufficienza dei piccoli produttori, estendendo la presa delle multinazionali su terra, acqua, semi, generi alimentari e vegetali”.
Guardando al ruolo dell’Italia, che quest’anno ospita importanti consessi internazionali, dal pre-summit di lunedì fino al G20 di ottobre, l’ong sostiene che “può davvero giocare, tramite il suo Governo, un ruolo di primo piano per invertire la tendenza e proporre soluzioni alla fame adatte alle popolazioni vulnerabili, facendo in modo che la comunità internazionale non ceda ancora alle sirene dell’agribusiness”.

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