Scuola: mons. Redaelli (Gorizia) agli studenti, “guai ad arrendersi”

“Si sta avviando un nuovo anno scolastico: un anno molto diverso dagli altri e lo sapete benissimo anche voi”. Così l’arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, ha voluto rivolgersi agli alunni e studenti nella settimana che segna il rientro in aula, dopo la chiusura imposta dal Covid-19, e la ripresa delle lezioni scolastiche in un anno “che mi sembra valga il doppio, valga due anni e sono convinto che quando diventerete grandi lo ricorderete così: doppio impegno, doppia preoccupazione, ma anche – vedrete… – doppia soddisfazione”. Una decisione nata dal fatto che “il vescovo rappresenta la comunità cristiana cui la maggior parte di voi appartiene, una comunità che ha a cuore la vostra crescita e la vostra educazione, che vi vuole un domani donne e uomini capaci, maturi, responsabili, impegnati. Una comunità che è convinta che c’è Qualcuno che vi vuole bene, che vi ha creato, vi ha dato i doni dell’intelligenza, della curiosità, della generosità e tanti altri e desidera che cresciate come suoi figli: figlie e figli di Dio. Anche attraverso il percorso della scuola. Una comunità, però, che ci tiene a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi qualunque sia la loro religione (o anche se non ne hanno una…) e non solo alle ragazze e ai ragazzi cristiani. Tutti sono importanti per il fatto di essere persone, tutti sono preziosi per la nostra società, il suo presente e il suo futuro. E allora coraggio e avanti con forza e con gioia”. Il pensiero del vescovo va poi al rientro nelle aule: “Tutti speriamo – scrive – che non scattino altri lucchetti e che tutto funzioni bene sino alla fine, pur con le inevitabili difficoltà. Sicuramente tutti sono preoccupati e ci sono tante attenzioni da avere che complicano un po’ la situazione. Ma guai ad arrendersi. Ce la potete fare, ce la possiamo fare (‘possiamo’ perché la scuola ci riguarda tutti)”.

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