Diocesi: mons. Mazzocato (Udine), “l’essenziale è scoprire l’amore di Cristo perché non c’è virus che può strapparci dal legame con Lui”

“In questi mesi di imprevedibile sconvolgimento causato dal Covid-19 ci siamo costretti ad una rinuncia forzata a tante attività, rapporti e abitudini. Spogliate di tutto questo, molte persone si sono chieste cosa restasse di essenziale per la loro vita”. Lo ha detto, stasera, l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, in occasione dei primi vespri dei santi patroni Ermacora e Fortunato.
“Anche nelle parrocchie – ha aggiunto – abbiamo dovuto bruscamente sospendere tutte le celebrazioni e le altre attività pastorali. In questo inedito digiuno ho sentito preti e laici chiedersi che cosa sia veramente essenziale nella nostra pastorale; che cosa il Signore ci chieda”. Allora, “se il coronavirus ci ha posto davanti a questa domanda, già ci sta facendo un buon servizio. Verificare, infatti, se stiamo veramente seguendo lo Spirito Santo ci fa evitare il rischio, che Paolo temeva per sé, di ‘correre o aver corso invano’ (Gal 2,2)”.
Qual è la strada su cui ci chiama lo Spirito? Qual è il compito essenziale della missione della nostra Chiesa? “La risposta – ha evidenziato l’arcivescovo – è tutta nell’esclamazione dell’apostolo: ‘Chi ci separerà dall’amore di Cristo?’. Questo è l’unico ‘Essenziale’: scoprire l’amore di Gesù, lasciarsi conquistare da questo amore, sentire che questo amore è l’unica nostra speranza perché non c’è virus o altra forza di male che può strapparci da questo legame con Cristo. Scoprire che se ci lasciamo invadere dall’amore di Cristo, esso trasborda dal nostro povero cuore verso gli altri uomini che diventano fratelli prossimi e si creano nuovi legami tenuti saldi dall’amore di Gesù riversato in noi”.
Il progetto diocesano è in sintonia con questo “Essenziale”. “L’obiettivo a cui miriamo – ha spiegato – è quello di crescere in una comunione sempre più forte a tutti i livelli: tra persone, nelle famiglie, nelle comunità, tra preti e laici, con i diaconi e i religiosi, dei preti e laici col vescovo. Ma questa comunione non si fonderà sui nostri deboli sentimenti e sulle nostre incerte emozioni ma solo se ci aggrappiamo assieme all’amore di Cristo. Solo se tutti insieme esclamiamo: ‘Chi ci separerà dall’amore di Cristo?'”. E ha concluso: “Non separarci dall’amore di Cristo è l’Essenziale che deve starci veramente a cuore come stava a cuore a Paolo e ad Ermacora e Fortunato”.

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