Coronavirus Covid-19: Commissione Turismo e Sport Ceer, “l’esperienza dei centri estivi ottimo supporto per la riapertura a settembre delle scuole”

“Il periodo di pandemia che tutti abbiamo vissuto è stato lungo, grigio ed avvilente. Solo ora che abbiamo ricominciato con prudenza ad uscire abbiamo capito il valore fondamentale del movimento e dello sport per la nostra salute psicofisica”. Lo scrive la Commissione regionale per la pastorale del Turismo, sport e tempo libero della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna (Ceer) in una lettera indirizzata a tutti gli sportivi. “Tutti, giovani e adulti, abbiamo compreso che riprendere l’attività motoria (anche da soli) ha un valore sociale e psicologico insostituibile – continua -. Non è solo una questione di mantenersi in forma, ma è prima una questione di relazioni”. Osservando che “il mondo della scuola in questi ultimi mesi ha dimostrato come la tecnologia sia stata utile a far ‘sopravvivere’ le relazioni”, la Commissione evidenzia come “non è possibile assolutizzare l’apporto tecnologico nello sport”. “Per questo, pensiamo che sia utile concorrere al ripristino di quelle alleanze educative, fra cui soprattutto quella fra sport e scuola, che sono state penalizzate dalle mancanze delle relazioni. Se la didattica a distanza ha permesso di portare a termine l’anno scolastico, resta un ‘vulnus’ relazionale per una generazione di bambini e ragazzi che lo sport deve contribuire a colmare”.
Infine, soffermandosi sui centri estivi, la Commissione rileva che “possono offrire le condizioni di tranquillità importanti per bambini e bambine più in difficoltà, che a causa del prolungato periodo di lockdown potrebbero aver sviluppato diffidenze e paure oppure essersi rallentati nel processo di sviluppo motorio e/o relazionale”. “L’esperienza dei centri estivi sarà un ottimo supporto per la riapertura a settembre delle scuole che necessariamente dovranno avvalersi di nuovi spazi, oltre alle consuete aule, per diminuire il numero di studenti per aula”. Il riferimento è a
gli spazi e gli operatori del Terzo settore “integrati con la struttura scolastica”, che “possono essere un ottimo strumento per garantire un servizio educativo e didattico di qualità”.

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