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Coronavirus Covid-19: Polonia, il contagio si diffonde nelle miniere di carbone. Mons. Skworc (Katowice), appello al dialogo per riformare il comparto

La maggior parte dei 396 nuovi casi di contagio da coronavirus resi noti oggi dal ministero della Sanità polacco è stata registrata nelle miniere di carbone della Slesia, dove la situazione è di gran lunga peggiore che in altre regioni. Nei giorni scorsi, a causa del Covid-19, è stata interrotta l’estrazione del carbone in 12 miniere. “Solo da poco si è iniziato a fare lo screening tra minatori, molti dei quali sono risultati contagiati ma asintomatici, e purtroppo capaci di trasmettere il virus ad altre persone”, osserva Krzysztof Simon, primario del reparto di malattie infettive del Centro medico regionale di Breslavia. Ieri, 14 giugno, mons. Wiktor Skworc, arcivescovo di Katowice (capoluogo della regione dell’Alta Slesia dove si trovano i maggiori giacimenti del carbon fossile) ha celebrato la liturgia domenicale dedicandola specialmente ai minatori e alle loro famiglie. Nell’omelia ha definito la pandemia da coronavirus “uno dei segni del tempo”, e ha sottolineato che “chiunque conosca almeno un poco le condizioni di lavoro dei minatori sa che è impossibile mantenere la distanza sociale ma nemmeno si possono chiudere le miniere da un giorno all’altro”. Il presule ha fatto appello al dialogo sulla riforma del comparto minerario la quale – per evitare di generare confusione nella società – “non può essere introdotta in modo radicale”.
In Polonia la produzione dell’energia è basata sul carbone la cui combustione è considerata una di cause principali dell’inquinamento ambientale. Dall’inizio della pandemia in Polonia per Covid-19 sono morte 1.256 persone. I guariti sono quasi 14.500 mentre 94mila persone sono in quarantena.

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