Navi militari all’Egitto: don Ciotti (Libera e Gruppo Abele), “atto inaccettabile per chi crede nella democrazia”

“L’etica non ammette mediazioni o negoziati. Il contratto per la fornitura militare all’Egitto è una violazione anzi una negazione di un principio fondamentale della democrazia: non fare affari con regimi totalitari. È un atto inaccettabile per chiunque creda nella democrazia ed è uno schiaffo per chi come i familiari di Giulio Regeni hanno avuto da quelli regimi sofferenze e lutti”. Lo afferma don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, nell’esprimere la sua adesione alla campagna promossa da Rete italiana per il disarmo, Rete della pace ed Amnesty International per bloccare l’invio di armamenti all’Egitto di al-Sisi. “La politica nazionale e internazionale non cambierà mai finché la sua etica si fermerà alle parole e alle intenzioni”, prosegue il sacerdote, rilevando che “abbiamo sentito tante parole e ne siamo stanchi. Non cambierà mai finché le ragioni del profitto saranno più importanti di quelle della giustizia e del bene comune. Quindi ribadiamo: niente armi all’Egitto”.

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