Papa a Bari: messa in Corso Vittorio Emanuele, no alla “cultura dell’odio” e al “culto del lamento”

(da Bari) “Il culto a Dio è il contrario della cultura dell’odio”. Lo ha ribadito il Papa, nell’omelia della messa celebrata a Corso Vittorio Emanuele II, davanti a migliaia di persone. “E la cultura dell’odio si combatte contrastando il culto del lamento”, la proposta di Francesco, che ha denunciato: “Quante volte ci lamentiamo per quello che non riceviamo, per quello che non va! Gesù sa che tante cose non vanno, che ci sarà sempre qualcuno che ci vorrà male, anche qualcuno che ci perseguiterà. Ma ci chiede solo di pregare e amare. Ecco la rivoluzione di Gesù, la più grande della storia: dal nemico da odiare al nemico da amare, dal culto del lamento alla cultura del dono. Se siamo di Gesù, questo è il cammino!”. La logica di Gesù, è “perdente agli occhi del mondo”, dove “prevale la logica della forza e sembra che ognuno pensi a sé”, ma è “vincente agli occhi di Dio”, come ci insegna San Paolo. “Dio vede oltre. Sa come si vince. Sa che il male si vince solo col bene”, ha proseguito Francesco: “Ci ha salvati così: non con la spada, ma con la croce. Amare e perdonare è vivere da vincitori. Perderemo se difenderemo la fede con la forza”. “Nei Getsemani di oggi, nel nostro mondo indifferente e ingiusto, dove sembra di assistere all’agonia della speranza, il cristiano non può fare come quei discepoli, che prima impugnarono la spada e poi fuggirono”, l’appello del Papa: “No, la soluzione non è sfoderare la spada contro qualcuno e nemmeno fuggire dai tempi che viviamo. La soluzione è la via di Gesù: l’amore attivo, l’amore umile, l’amore fino alla fine”. “Chiedere a Dio la forza di amare, dirgli: “Signore, aiutami ad amare, insegnami a perdonare. Da solo non ci riesco, ho bisogno di Te”, l’esortazione finale: “E va chiesta anche la grazia di vedere gli altri non come ostacoli e complicazioni, ma come fratelli e sorelle da amare. Molto spesso chiediamo aiuti e grazie per noi, ma quanto poco chiediamo di saper amare! Non chiediamo abbastanza di saper vivere il cuore del Vangelo, di essere davvero cristiani. Scegliamo oggi l’amore, anche se costa, anche se va controcorrente. Non lasciamoci condizionare dal pensiero comune, non accontentiamoci di mezze misure. Accogliamo la sfida di Gesù, la sfida della carità. Saremo veri cristiani e il mondo sarà più umano”.

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