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Ue: ogni anno 75 milioni vittime del crimine. Commissione lavora a “strategia” che garantisca uguali diritti indipendentemente da dove si subisce il reato

(Bruxelles) Si celebra per la 30ª volta in Europa domani, 22 febbraio, la Giornata delle vittime del crimine. Ogni anno 75 milioni di persone in tutta Europa continuano a essere vittime di reati, di varia natura, dal traffico, allo sfruttamento lavorativo o sessuale, fino al terrorismo. “Solo ieri abbiamo pianto le vittime di un altro atto atroce, questa volta a Hanau” scrivono oggi la vicepresidente della commissione europea Vera Jourová e il commissario alla giustizia Didier Reynders in un messaggio in vista della giornata. “Siamo molto chiari: il razzismo e la xenofobia non hanno posto in Europa. Siamo determinati contro tutti coloro che vogliono dividere le nostre società attraverso l’odio e la violenza”. La giornata di domani intende fare luce sulle necessità di coloro che sono state vittime, in particolare sul bisogno “di protezione e di un ambiente sicuro per denunciare il crimine, senza timore di ritorsioni”. Se nell’Ue sono riconosciuti “solidi diritti” per queste persone, ci sono però “ancora troppe vittime i cui diritti non sono ugualmente garantiti quando si verifica un crimine in un Paese Ue diverso dal proprio”. Per questo si sta lavorando a “una nuova strategia” che garantisca “uguali diritti indipendentemente da dove i cittadini Ue cadono nelle maglie di un crimine”. La strategia per i diritti delle vittime per il periodo 2020-2024 – spiega una nota da Bruxelles – sarà presentata entro l’estate 2020 e “si concentrerà sull’emancipazione delle vittime, il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento tra le autorità nazionali, il miglioramento della protezione, del sostegno alle vittime e dell’accesso al risarcimento”.

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