Servizi sociali: Rossini (Acli), “ancora preoccupante la differenza tra Nord e Sud, per superarla occorre un welfare di prossimità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La buona notizia è che per il quarto anno consecutivo aumenta la spesa dei Comuni per i servizi sociali ma rimane ancora preoccupante la differenza tra il nord e il sud”. Così Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, commentando i dati contenuti nel report “La spesa dei Comuni per i servizi sociali” diffuso oggi dall’Istat relativamente al 2017.
“I dati riguardano un arco temporale in cui non era attivo né il Reddito di inclusione né il Reddito di cittadinanza, due norme che hanno cambiato il welfare del nostro Paese e i cui effetti saranno più evidenti nei prossimi anni, però – sottolinea Rossini – non può sfuggire la distanza tra un cittadino del Mezzogiorno, che ha avuto un beneficio medio di 58 euro in servizi sociali, rispetto ai 115 euro annui di cui hanno goduto i cittadini residenti nel centro e nel nord”. “Per superare questo gap abbiamo bisogno di un welfare che sia sempre più di prossimità – ha continuato il presidente delle Acli – in grado cioè di cucire una risposta su misura rispetto ai bisogni di ogni comunità e con la capacità di collaborare con i diversi livelli istituzionali”. “Spero che la discussione in atto sul regionalismo differenziato – l’auspicio espresso da Rossini – porti ad una rapida definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per garantire una omogenea fruibilità dei servizi sull’intero territorio nazionale”.

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