Cristiani perseguitati: Nani (“Porte aperte”), “fuoriuscire da mere dichiarazioni per agire concretamente diventa un imperativo di governi e istituzioni”

“Continua a peggiorare la condizione dei cristiani nel mondo: 1 cristiano ogni 8 sperimenta un alto livello di persecuzione. Fuoriuscire dalle mere dichiarazioni per agire concretamente diventa un imperativo di governi e istituzioni o saremo ricordati per aver chiuso gli occhi di fronte a una delle più imponenti persecuzioni di massa mai sperimentate in questa terra”, dichiara Cristian Nani, direttore di “Porte aperte – Open Doors”, in merito ai dati pubblicati oggi della World Watch List 2020 (Wwl), la lista dei primi 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo.
“In Iraq dal 2003 ad oggi è sparito l’87% dei cristiani, mentre in Siria dal conflitto civile il 66% – evidenzia Nani -. È emergenza assoluta: il Risiko di interessi economici e geopolitici in Medio Oriente deve lasciare spazio alla causa dei cristiani perseguitati!”.
Il direttore di “Porte aperte – Open Doors” accende i riflettori anche sul dramma della violenza di genere: “Donne cristiane rapite e violentate con genitori o mariti costretti a sentire le grida al telefono: la brutalità del fenomeno degli abusi sessuali e dei matrimoni forzati è sconcertante. Ed è solo la punta di un iceberg che pian piano stiamo scoprendo. Se esiste sommerso in un Paese come l’Italia, figuriamoci in Paesi dove i cristiani sono considerati cittadini di serie B!”.

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