Don Maffeis: “Togliamo dal vocabolario le parole che impoveriscono la comunità”

“Per fare Pasqua servono parole nuove, parole diverse: proviamo a rivedere il nostro vocabolario arrivando forse anche a togliere quelle parole, quelle azioni che non costruiscono famiglia, impoveriscono la comunità, non servono alla vita”. È l’invito di don Ivan Maffeis, sottosegretario e portavoce della Cei, che prende spunto dall’omelia di Papa Francesco che “a Pasqua ha provato a metter fuori gioco alcune parole”. “Non è questo – afferma don Maffeis ricordando quanto detto dal pontefice – il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve potersi ritrovare unito nell’affrontare la pandemia”. Non è questo “il tempo degli egoismi”, ha poi sottolineato il Papa, “facendo appello alla nostra Europa, a quello spirito di solidarietà che all’indomani della seconda guerra mondiale le ha permesso di rialzarsi”. Non è questo “il tempo delle divisioni”, ha aggiunto Bergoglio, “denunciando con forza i conflitti in corso, chiedendone la fine, a partire dal commercio di armi che spreca capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone”. “Non è questo il tempo della dimenticanza, ha concluso il Papa, precisando che la crisi che stiamo vivendo non deve farci dimenticare tante altre emergenze”. ​

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