Lettera ad Elia Viviani e a Jessica Rossi

Una lettera al giorno per un atleta italiano impegnato nella XXXII edizione Giochi olimpici di Tokyo, che si svolgeranno dal 23 luglio all'8 agosto in Giappone. L’autore è don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio per la pastorale per il turismo e lo sport della Cei, che scriverà agli azzurri in gara. È la nuova rubrica del Sir dal titolo “Lettere da Tokyo” che sarà online per tutto il periodo dei Giochi olimpici

(Foto ANSA/SIR)

Carissimi Elia e Jessica,
spero che abbiate dormito stanotte e che, nei vostri sogni, abbiate visto in anteprima la scena che noi vedremo in diretta stasera: due atleti che, insieme, faranno sventolare il tricolore all’interno dell’Olympic Stadium di Tokyo!

Sarete i portabandiera dell’Italia e, con la bandiera, porterete la storia del nostro Paese e le storie di tutti i vostri compagni e le vostre compagne di avventura che sono giunti con voi a Tokyo con il grande sogno di portare a casa una medaglia, per fare onore all’Italia intera che, oggi più che mai, sente il bisogno di segni di speranza.

La speranza…
Elia e Jessica, sventolando il tricolore, raccontate al nostro Paese e alla sua gente la bellezza di osare la speranza, la bellezza di non rassegnarsi in un angolo di paure in cui soffocare il domani, ma di osare l’uscita allo scoperto sulla pista della condivisione.
Elia e Jessica, sventolando il tricolore, raccontate al nostro Paese e alla sua gente la bellezza di non sentirsi soli al mondo, ma traducete in parole le emozioni che state provando stasera, nel sentire l’unicità di essere italiani ma non la solitudine dello stare al mondo.

Elia e Jessica, sventolando il tricolore, raccontate al nostro Paese e alla sua gente la bellezza mistica delle speranze genuinamente umane che albergano in ciascuno di voi in questi giorni, fate comprendere che non sono speranze secondarie, ma contribuiscono a rendere più sano il mondo.

Elia e Jessica, sventolando il tricolore, raccontate al nostro Paese e alla sua gente la bellezza dell’universalità, del toccare con mano – come voi state facendo in questi giorni – come il tricolore è ancor più bello nel vederlo sventolare con altre decine di bandiere e come il colore delle vostre divise acquista ancor più unicità nel mescolarsi con i colori delle divise delle altre nazioni. Raccontate alla nostra gente la bellezza del sentirsi parte del mondo, di un mondo non ostile ma che sembra fatto apposta per ospitare la fraternità, come unica “casa” in cui le differenze si mostrano senza opporsi, si amplificano senza insordire.
Elia e Jessica, insieme a tutti gli atleti e le atlete dell’Italia Team, date il massimo! E, soprattutto, date il meglio!

(*) direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

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