La mistica e la mastica

Il tempo “sospeso” ha dato molti problemi a tutte le famiglie, al commercio, alle fabbriche. Se non si lavora, non entrano stipendi o ricavi delle vendite; i sussidi, le casse integrazione, i bonus ai più svantaggiati aiutano ma non risolvono, perché la ripresa economica non sarà né facile né veloce.

foto SIR/Marco Calvarese

Il tempo “sospeso” ha dato molti problemi a tutte le famiglie, al commercio, alle fabbriche.
Se non si lavora, non entrano stipendi o ricavi delle vendite; i sussidi, le casse integrazione, i bonus ai più svantaggiati aiutano ma non risolvono, perché la ripresa economica non sarà né facile né veloce.
Le difficoltà generali si riverberano anche alla sostenibilità della gestione delle nostre parrocchie.
Con molta discrezione e un po’ di pudore, tocchiamo allora il tema delle casse vuote delle parrocchie. Come in una famiglia, si può spendere quanto entra, altrimenti si va in malora. E nella parrocchie da tre mesi non entra nulla. Non entrano offerte per la chiesa e per i poveri, non ci sono offerte per messe o in occasione di feste… E ci sono le uscite. Bollette della luce, del riscaldamento, delle manutenzioni, per maggiori aiuti ai poveri, delle rate dei mutui per lavori fatti, delle pulizie ordinarie e straordinarie. E adesso le sanificazioni da fare ad ogni celebrazione costano centinaia di euro ogni mese.
Dall’Otto per mille è stato predisposto per tutto il Paese un aiuto straordinario alle parrocchie per venire incontro, in parte a questa difficile situazione. Lo stanziamento predisposto per la diocesi di Casale è stato definito in 475.000 euro complessivamente, distribuite con un meccanismo di rimborso spese documentate con un tetto variabile a seconda della popolazione della parrocchia. Le parrocchie sono 115, il conto è presto fatto. Da 1.500 euro per le più piccole, a 8.000 per più grande, sono una media di 4.000 euro. Concorrono le spese del 2020, escluse le rate dei mutui.
È un aiuto importante, ma i progetti delle parrocchie per il 2020  e il 2021 saranno certamente tutti da riesaminare.

(*) direttore “La Vita casalese” (Casale Monferrato)

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